Discussione:
festival architettura di Singapore
(troppo vecchio per rispondere)
Ghost Dog
2015-11-09 08:37:05 UTC
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http://www.repubblica.it/esteri/2015/11/08/foto/festival_internazionale_dell_architettura_i_vincitori_del_concorso-126912936/1/#1

Mi sembra che descriva perfettamente la deriva "modaiola" che ha preso
la concezione di architettura nel mondo: al di la della categoria
"progetti futuri", che io chiamerei "miglior rendering" cosa mi colpisce
è il premio al gigantismo spinto, alla soluzione ad effetto.
Non so, ma non è il mio ideale di architettura.
GD

---
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stef@no
2015-11-10 08:28:59 UTC
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Mi sembra che descriva perfettamente la deriva "modaiola" che ha preso la
concezione di architettura nel mondo: al di la della categoria "progetti
futuri", che io chiamerei "miglior rendering" cosa mi colpisce è il premio al
gigantismo spinto, alla soluzione ad effetto.
credo non potessimo aspettarci altro da un "festival" (dove l'eccesso è
la normalità) tenuto a Singapore (città non esattamente di forme e
dimensioni contenute) al quale partecipano le più note firme mondiali.
Una fiera campionaria portata all'ennesimo livello in cui i progettisti
devono dimostrare che il limite delle loro capacità sta solo nel budget
del committente.
Non so, ma non è il mio ideale di architettura.
eh... dillo a me, che qui, qualche anno fa, osai criticare il tipo a
torre (molto, molto meno di tanta roba vista lì).

ciao
--
Stefano
Ghost Dog
2015-11-10 09:03:20 UTC
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Post by ***@no
Post by Ghost Dog
Mi sembra che descriva perfettamente la deriva "modaiola" che ha
preso la concezione di architettura nel mondo: al di la della
categoria "progetti futuri", che io chiamerei "miglior rendering" cosa
mi colpisce è il premio al gigantismo spinto, alla soluzione ad effetto.
credo non potessimo aspettarci altro da un "festival" (dove l'eccesso è
la normalità) tenuto a Singapore (città non esattamente di forme e
dimensioni contenute) al quale partecipano le più note firme mondiali.
Una fiera campionaria portata all'ennesimo livello in cui i progettisti
devono dimostrare che il limite delle loro capacità sta solo nel budget
del committente.
Ci son stato 4 anni fa: dopo 3 giorni scappai in vietnam a
disintossicarmi con un po' di sana architettura spontanea e casino totale.
Tutto troppo finto, patinato e alla ricerca del facile effetto.
Post by ***@no
Post by Ghost Dog
Non so, ma non è il mio ideale di architettura.
eh... dillo a me, che qui, qualche anno fa, osai criticare il tipo a
torre (molto, molto meno di tanta roba vista lì).
ormai è glam, non più architettura


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stef@no
2015-11-10 14:34:30 UTC
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Ci son stato 4 anni fa: dopo 3 giorni scappai in vietnam a disintossicarmi
con un po' di sana architettura spontanea e casino totale.
Splendida iniziativa. Su Archdaily vedo spesso pubblicati progetti di
Vo Trong Nghia Architects che trovo estremamente interessanti per
scala, dettagli, soluzioni e linguaggio. Immagino che sul posto si
vedano cose più anche più semplici ma ugualmente affascinanti.
--
ciao
--
Stefano
eddy
2015-11-11 08:11:48 UTC
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Post by ***@no
Ci son stato 4 anni fa: dopo 3 giorni scappai in vietnam a disintossicarmi
con un po' di sana architettura spontanea e casino totale.
Splendida iniziativa. Su Archdaily vedo spesso pubblicati progetti di
Vo Trong Nghia Architects che trovo estremamente interessanti per
scala, dettagli, soluzioni e linguaggio. Immagino che sul posto si
vedano cose più anche più semplici ma ugualmente affascinanti.
--
ciao
--
Stefano
Mah, per me non è architettura, mancano parecchi dei parametri vitruviani, albertiani, ecc., principalmente il genius loci. Quindi è solo design. Ma è ciò che va per la maggiore.
Ma io sono un vecchietto abituato ai vari zevi, quaroni, portoghesi, salvadori, perugini, Rogers, ecc. In più sono deviato in quanto mi occupo di restauro e consolidamento, quindi non conto.
stef@no
2015-11-11 08:59:35 UTC
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Post by eddy
Mah, per me non è architettura, mancano parecchi dei parametri vitruviani,
albertiani, ecc., principalmente il genius loci. Quindi è solo design. Ma è
ciò che va per la maggiore. Ma io sono un vecchietto abituato ai vari zevi,
quaroni, portoghesi, salvadori, perugini, Rogers, ecc. In più sono deviato in
quanto mi occupo di restauro e consolidamento, quindi non conto.
sono diversi anni che leggo i tuoi commenti e credo di potermi
permettere di dire che invece conti perchè, se ho capito il tuo
approccio all'oggetto architettonico, si tratta pur sempre di un
progetto e non di una banale analisi dell'originale per ricostruire
semplicisticamente com'era dov'era.
Sicchè non hai tutti i torti. Quanto l'International Style prima ed il
cosiddetto "mainstream" oggi abbiano schiacciato e schiccino tuttora il
Genius loci è discussione purtroppo pluridecennale. D'altra parte i
modi di usare case ed uffici si sono omologati sugli usi occidentali
per cui è comprensibile che forme e materiali finiscano per coincidere.
Poi è anche questione di "genius personalis": mi pare di ricordare un
progetto di I.M. Pei in Cina molto cinese ma ugualmente moderno.
Ghost Dog
2015-11-11 15:44:59 UTC
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Post by eddy
Post by ***@no
Ci son stato 4 anni fa: dopo 3 giorni scappai in vietnam a disintossicarmi
con un po' di sana architettura spontanea e casino totale.
Splendida iniziativa. Su Archdaily vedo spesso pubblicati progetti di
Vo Trong Nghia Architects che trovo estremamente interessanti per
scala, dettagli, soluzioni e linguaggio. Immagino che sul posto si
vedano cose più anche più semplici ma ugualmente affascinanti.
--
ciao
--
Stefano
Mah, per me non è architettura, mancano parecchi dei parametri
vitruviani, albertiani, ecc., principalmente il genius loci. Quindi è
solo design. Ma è ciò che va per la maggiore.
Ma io sono un vecchietto abituato ai vari zevi, quaroni, portoghesi,
salvadori, perugini, Rogers, ecc. In più sono deviato in quanto mi
occupo di restauro e consolidamento, quindi non conto.
La penso comunque come te: sono belle sculture che, vengono anche
abitate. E questa è la causa dei problemi che hanno nell'uso quotidiano.
GD


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Gabriele Pranzo®
2015-11-11 18:09:38 UTC
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Post by eddy
Mah, per me non è architettura, mancano parecchi dei parametri vitruviani, albertiani, ecc., principalmente il genius loci. Quindi è solo design. Ma è ciò che va per la maggiore.
Però è il solito discorso: ci sono architetture che generano il genius
loci. Se tutti si attenessero a un'idea di genius loci non si farebbe
nulla di nuovo.

Ciao ciao.

--
gabriele pranzo-zaccaria
http://tinyurl.com/studioarchitettura
eddy
2015-11-12 08:25:36 UTC
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Post by Gabriele Pranzo®
Post by eddy
Mah, per me non è architettura, mancano parecchi dei parametri vitruviani, albertiani, ecc., principalmente il genius loci. Quindi è solo design. Ma è ciò che va per la maggiore.
Però è il solito discorso: ci sono architetture che generano il genius
loci. Se tutti si attenessero a un'idea di genius loci non si farebbe
nulla di nuovo.
Ciao ciao.
--
gabriele pranzo-zaccaria
http://tinyurl.com/studioarchitettura
Il genius loci non c'entra con l'esecuzione del "il nuovo o del il vecchio". E' invece un approccio progettuale, ovvero cercare di fare o non fare una "scultura in mezzo ad un prato". Posso pure farla, "rifiutare" il genius loci, ma occorre che nel processo progettuale ciò venga esaminato valutato e magari negato. ma devono essere azioni ed esami intellettuali da fare. Il nuovo viene dalla conoscenza del passato e dalla sua accettazione, rifiuto, interpretazione, e dalla sensibilità individuale. L'architettura non è mai stata mero "assemblaggio di forme". Quello che perdiamo di vista è il fatto che ciascuno dei grandi del passato, appunto perchè "grande", rompeva con il suo periodo. Quindi il problema non è di oggi. La cupola di Brunelleschi per la sua epoca era una "rottura e nuovo" lo stesso è l'operato di Borromini tanto per citare. Noi non siamo diversi da quelli che ci hanno preceduto, dopotutto citando "siamo nani sulle spalle di giganti per questo vediamo più lontano". Il grande architetto che rimane nella storia è sempre quello che "rompe" conoscendo. Quanti ricordano che il Cavalier D'arpino era un "grande architetto" architetto papale, ecc. mentre Borromini era un "dannato" ? Oggi il Cavalier D'arpino lo ricordiamo a malapena per i suoi scritti sui colleghi del tempo, e non per le sue opere, mentre Borromini è uno dei grandi. E' vero, sconto l'essere allievo di una generazione molto "pesante", quella dei vari Zevi, Portoghesi, Quaroni, Rossi, Ridolfi, Stirling, Muratori (collaboro ancora con molti allievi di quest'ultimo, anzi quasi tutti i miei progetti del "nuovo" sono fatti con loro) ecc. o coetaneo della generazione dei Purini, Piano, ecc. Li ho visti all'opera, di alcuni ho frequentato lo studio, ho cercato di apprendere il loro metodo e personalmente, e questo è il mio grande limite, dopo oltre 35 anni sto ancora studiando per capire come essere architetto, mi sento schiacciato dall'esempio dei grandi, quindi pur cercando di "rompere" alla fine non ci riesco, o meglio non sono mai soddisfatto di ciò che faccio, nonostante quello che dicono i colleghi, vabbè siamo tutti dei grandi "criticoni" e le discussioni sul metodo di approccio progettuale sono settimanali, e vanno avanti da sempre.Al momento riesco solo a fare una buona analisi progettuale, ma ancora non riesco ad avere il "quid" per passare ad una progettazione sufficientemente decente. Appunto non sono uno di loro. Fare architettura non è solo disegnare ma è un lungo lavoro intellettuale per capire come fare. La "nuvola", ad esempio, è un non progetto, è un disegno, in quanto non sono state risolte tutte le complessità costruttive. Mi ripeto un progetto architettonico è tale solo se rispetta, in chiave moderna, ovvio sono passati 2000 anni, i concetti vitruviani, alla fine l'essenza dell'uomo è sempre la stessa. In estrema sintesi sempre citando: "il grande architetto" è colui che dopo 200 anni rimane nella memoria dell'uomo. Chi ha "inventato" le piramidi ha rotto con il passato, ergo era un grande architetto, e lo dimostra anche dopo 4500 anni, ma dietro c'era la conoscenza di secoli e ne era a perfetta conoscenza.
Ghost Dog
2015-11-12 08:31:37 UTC
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Post by eddy
Post by eddy
Mah, per me non è architettura, mancano parecchi dei parametri
vitruviani, albertiani, ecc., principalmente il genius loci. Quindi è
solo design. Ma è ciò che va per la maggiore.
Però è il solito discorso: ci sono architetture che generano il genius
loci. Se tutti si attenessero a un'idea di genius loci non si farebbe
nulla di nuovo.
In questo sono d'accordo con te, ma penso che troppa archiettura affetta
da gigantismo rifiuti il confronto.
per rimanere in Asia, se il contrasto tra il Bund e la zona degli affari
con i suoi megagrattacieli divisa dal fiume crea un Genius Loci unico e
che è parte del fascino della città, che può essere solo quella e solo
li, Singapore è fredda, un agglomerato di esercizi di stile che puoi
tranquillamente sradicare e mettere ovunque tu abbia spazio nel mondo
senza che la percezione degli stessi cambi.
E forse proprio qusta è la differenza: il "genius Loci" di Shanghai in
questoimomento è il contrasto dovuto alla sua storia, mentre Singapore
qualche decennio fa praticamente non esisteva e ancora adesso non ha
sviluppato una sua identità.
E, onestamente, non penso riuscirà a distinguersi più di tanto dalle
tante citta ipermoderne che stanno sorgendo in quella zona del mondo
GD


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eddy
2015-11-13 09:12:50 UTC
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Il genius loci, almeno in una interpretazione estesa, non è solo l'habitat creato dall'uomo, ma il "tutto". Occorre saper leggere, cosa che noi non sappiamo più fare. Singapore non è moderna, le tracce riportano all'xi sec. La Nuova è dell'800 d'accordo ma se uno va a vedere l'impianto urbanistico '800 vede che una lettura dell'ambiente c'era, gli edifici pur occidentali erano adattati e rispettavano quello che allora era il "paesaggio". Oggi, concordo, è una pure esercitazione di design. Non mi spaventa il gigantismo, è un indice del nostro tempo, quindi bisogna accettarlo, non rifiutarlo. Però non butterei tutto, alcuni edifici, seppur in maniera impropria hanno una lettura del genius loci. (non è solo il paesaggio, il territorio gli edifici ma anche lo spirito del luogo e degli abitanti è quel "quid" che caratterizza in maniera univoca) Una nota, storica, quando si iniziò a costruire Singapore, Hong Kong, ecc, gli architetti, perlopiù inglesi quindi sotto l'influsso degli Adam e Morris (più tardi),architetti del grand tour, quindi con profonda conoscenza dell'italia, e, dei concetti palladiani, i quali una vota arrivati se ne andavano in giro a disegnare/schizzare, per prendere conoscenza dello spazio, di quello che per loro era il genius loci, ricordo di aver visto, una cartella che riproduceva gli schizzi di questi architetti, in una mostra, alla National Gallery od al Victoria and Albert museum non ricordo il luogo ma i disegni si, nei primi anni '70.
Ghost Dog
2015-11-13 11:24:13 UTC
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Il 13/11/2015 10:12, eddy ha scritto:
Il genius loci, almeno in una interpretazione estesa, non è solo
Post by eddy
l'habitat creato dall'uomo, ma il "tutto". Occorre saper leggere, cosa
che noi non sappiamo più fare. Singapore non è moderna, le tracce
riportano all'xi sec. La Nuova è dell'800 d'accordo ma se uno va a
vedere l'impianto urbanistico '800 vede che una lettura dell'ambiente
c'era, gli edifici pur occidentali erano adattati e rispettavano
quello che allora era il "paesaggio". Oggi, concordo, è una pure
esercitazione di design. Non mi spaventa il gigantismo, è un indice
del nostro tempo, quindi bisogna accettarlo, non rifiutarlo. Però non
butterei tutto, alcuni edifici, seppur in maniera impropria hanno una
lettura del genius loci. (non è solo il paesaggio, il territorio gli
edifici ma anche lo spirito del luogo e degli abitanti è quel "quid"
che caratterizza in maniera univoca) Una nota, storica, quando si
iniziò a costruire Singapore, Hong Kong, ecc, gli architetti, perlopiù
inglesi quindi sotto l'influsso degli Adam e Morris (più
tardi),architetti del grand tour, quindi con profonda conoscenza
dell'italia, e, dei concetti palladiani, i quali una vota arrivati se
ne andavano in giro a disegnare/schizzare, per prendere conoscenza
dello spazio, di quello che per loro era il genius loci, ricordo di
aver visto, una cartella che riproduceva gli schizzi di questi
architetti, in una mostra, alla National Gallery od al Victoria and
Albert museum non ricordo il luogo ma i disegni si, nei primi anni '70.
Alla fine della Singapore storica è rimasto ben poco, e d infatti ti fan
visitare il quartiere cinese e quello indiano: che non sono niente di che.
La parte moderna è....moderna, ma potrebbe essere edificata ovunque, non
ha nessun rapporto con il contesto ma solo con se stessa, con i palazzi
rivestiti di led che cambiano colore per poter distinguersi da quelli di
fronte a loro.
E' autoreferenziale, d'impatto, ma avulsa da un qualuqnue contesto,
compreso quello che ha creato lei stessa.
Credo sia un problema di un gioco allo status, in cui grosso è meglio.
Non è la mia idea di architettura, come già detto, la vedo ne rimango
impressionato ma non la apprezzo.
GD


---
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eddy
2015-11-14 08:39:52 UTC
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Post by eddy
Il genius loci, almeno in una interpretazione estesa, non è solo
Post by eddy
l'habitat creato dall'uomo, ma il "tutto". Occorre saper leggere, cosa
che noi non sappiamo più fare. Singapore non è moderna, le tracce
riportano all'xi sec. La Nuova è dell'800 d'accordo ma se uno va a
vedere l'impianto urbanistico '800 vede che una lettura dell'ambiente
c'era, gli edifici pur occidentali erano adattati e rispettavano
quello che allora era il "paesaggio". Oggi, concordo, è una pure
esercitazione di design. Non mi spaventa il gigantismo, è un indice
del nostro tempo, quindi bisogna accettarlo, non rifiutarlo. Però non
butterei tutto, alcuni edifici, seppur in maniera impropria hanno una
lettura del genius loci. (non è solo il paesaggio, il territorio gli
edifici ma anche lo spirito del luogo e degli abitanti è quel "quid"
che caratterizza in maniera univoca) Una nota, storica, quando si
iniziò a costruire Singapore, Hong Kong, ecc, gli architetti, perlopiù
inglesi quindi sotto l'influsso degli Adam e Morris (più
tardi),architetti del grand tour, quindi con profonda conoscenza
dell'italia, e, dei concetti palladiani, i quali una vota arrivati se
ne andavano in giro a disegnare/schizzare, per prendere conoscenza
dello spazio, di quello che per loro era il genius loci, ricordo di
aver visto, una cartella che riproduceva gli schizzi di questi
architetti, in una mostra, alla National Gallery od al Victoria and
Albert museum non ricordo il luogo ma i disegni si, nei primi anni '70.
Alla fine della Singapore storica è rimasto ben poco, e d infatti ti fan
visitare il quartiere cinese e quello indiano: che non sono niente di che.
La parte moderna è....moderna, ma potrebbe essere edificata ovunque, non
ha nessun rapporto con il contesto ma solo con se stessa, con i palazzi
rivestiti di led che cambiano colore per poter distinguersi da quelli di
fronte a loro.
E' autoreferenziale, d'impatto, ma avulsa da un qualuqnue contesto,
compreso quello che ha creato lei stessa.
Credo sia un problema di un gioco allo status, in cui grosso è meglio.
Non è la mia idea di architettura, come già detto, la vedo ne rimango
impressionato ma non la apprezzo.
Hai perfettamente ragione sulla singapore moderna, ma ci sono alcuni edifici, pochissimi, che richiamano, magari male, il genius loci. Non ricordo come si chiamano, mi rimangono impresse le forme, il disegno, i concetti, ma mai nomi e cose simili, è una deformazione professionale. Ma ne ricordo un paio in cui il richiamo alla Singapore "grande porto orientale" è forte: uno mi ha richiamato la sagoma delle sovrastrutture di uno "steam cruiser" degli anni '20/'30, del periodo d'oro di Singapore, ancorato ad una banchina. Fatto da un'altra parte, anche a Singapore ma non vicino all'acqua, non avrei percepito il significato ed il legame, anzi sarebbe stato avulso dal contesto, ma vedendolo dal mare il richiamo è chiaro. E' un edificio moderno "avvenieristico" ma è constestualizzato. Ovvio per percepire ciò occorre conoscere la storia ed il ruolo di Singapore nel tempo. Anche questo è "genius loci".Non conosco l'architetto ma è un Architetto con l' A maiuscola, ha dimostrato di saper leggere l'habitat, l'ambiente, la sua storia.
Ghost Dog
2015-11-11 15:43:48 UTC
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Post by Ghost Dog
Ci son stato 4 anni fa: dopo 3 giorni scappai in vietnam a
disintossicarmi con un po' di sana architettura spontanea e casino totale.
Splendida iniziativa. Su Archdaily vedo spesso pubblicati progetti di Vo
Trong Nghia Architects che trovo estremamente interessanti per scala,
dettagli, soluzioni e linguaggio. Immagino che sul posto si vedano cose
più anche più semplici ma ugualmente affascinanti.
Il Vietnam per me è un posto dell'anima, uno dei pochi al mondo in cui,
quando si apre la porta dell'aereo, al primo respiro mi sento,
stranamente, a casa.
E' caotico, spontaneo ed affascinante.
L'architettura spontanea è pulita ed elegante, per niente rovinata dai
lunghi anni di regime.
Le città cominciano ad essere impestate dalla visione architettonica
occidentale, ma i quartieri storici rimangono vivi e vitali ed
esattamente come te li aspetti.
GD

---
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stef@no
2015-11-12 08:07:17 UTC
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L'architettura spontanea è pulita ed elegante, per niente rovinata dai lunghi
anni di regime.
Purtroppo non viaggio per cui la questione mi incuriosisce molto. C'è
modo di mutuare qualche aspettoo soluzione interessante? Hai visto
qualcosa che hai riportato in qualche tuo lavoro, fosse solo in qualche
schizzo? Oppure lì è lì e qui è qui e va bene così perchè in questo
modo ogni cosa è al posto in cui deve stare?
Ghost Dog
2015-11-12 08:26:23 UTC
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Post by ***@no
Post by Ghost Dog
L'architettura spontanea è pulita ed elegante, per niente rovinata dai
lunghi anni di regime.
Purtroppo non viaggio per cui la questione mi incuriosisce molto. C'è
modo di mutuare qualche aspettoo soluzione interessante? Hai visto
qualcosa che hai riportato in qualche tuo lavoro, fosse solo in qualche
schizzo? Oppure lì è lì e qui è qui e va bene così perchè in questo modo
ogni cosa è al posto in cui deve stare?
penso che ogni viaggio ti arricchisce a prescindere, a volte torni
arricchito da suggestioni,a volte rielabori soluzioni.
Ad esempio dopo un viaggio a Pantelleria ho cominciato ad inserire
elementi di arredo esterno in muratura (divani, chaise longue etc) in
alcune piscine che ho disegnato e sono rimasto (io ma anche i clienti)
molto soddisfatti del risultato, mentre i viaggi in Asia penso mi
abbianno più influenzato dal punto di vista della suggestione, della
ricerca della soluzione pulita ma non fredda, un mix che, sopratutto
nelle zone rurali, è esplosivo.
Poi è ovvio che non puoi tornare da una visita all'Angkor Vat senza
esserne influenzato a livello di spazi, scorci prospettici ma,
incredibilmente, con una visione negli occhi dell'archiettura organica
spontanea.
Il Sud e centro America mi hanno mostrato, invece, che si possono
evidenziare le stratificazioni delle architetture invece di negarle.

per farla breve, alal fine, penso che viaggiare aiuti a crearsi un
percorso mentale personale di contrasti ed assimilazioni che arriscono
il vocabolario architettonico da usare nei progetti.
GD

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